i 7 colli di Castelluccio Cosentino
Sitientes venite ad aquas et qui non habetis pretium, venite, et bibite cum laetitia …
4 novembre 2012
immagine in toto della escursione A
descrizione CAI Salerno: clicca per il pdf
immagine dei due tratti ( A in verde e A e B in rosso ) della escursione.
Il tratto celeste rappresenta il percorso in auto che il gruppo B dovrà effettuare,
dopo che, dalla Stazione ferroviaria di Sicignano
avrà percorso la SP 36/a in giallo sino al km 1 : Patricelle
immagine ingrandita dei due tratti ( A in verde e A e B in rosso ) della escursione.
Il tratto celeste rappresenta il percorso in auto che il gruppo B dovrà effettuare,
dopo che, dalla Stazione ferroviaria di Sicignano
avrà percorso la SP 36/a in giallo sino al km 1 : Patricelle
i 7 colli di Castelluccio: i vari tratti del percorso escursionistico
(su asfalto) Partenza della escursione A dalla piazzola di sosta che precede il passaggio a livello della Stazione ferroviaria di Sicignano degli Alburni (128 metri di quota).
(facile) Oltrepassato il ponte sul fiume Tànagro e percorsi circa 400 metri della Strada Provinciale 36/a, al km 4,020 si sale a sinistra per una rampa alquanto asfaltata, per seguire una breve sterrata che, dopo un primo pilone dell’alta tensione, porta ad un pianoro arato e recintato. Superato il cancello iniziale (1° = 147), ancora oggi aperto, si procede in fila indiana per ridurre l’impatto sul seminato, sino al finire del campo, delimitato da un fatiscente reticolato che presenta un varco in basso (2° = 169), tale da poterlo superare passandovi carponi.
(impegnativo) Al di là della rete inizia un sentiero appena accennato che zigzagando sale di poco, seguendo i segnali apposti per l’occasione (linee e punti di color rosso e/o fiocchi bianco-rossi) su tracce dubbie e piccoli terrazzamenti in direzione sud, a vista ancora della strada provinciale e dello spettrale Castello di San Licandro. All’altezza del secondo pilone Enel1 (194), si sale progressivamente di quota così da sfruttare circa duecento metri di sterrata realizzata parallelamente ai fili dell’alta tensione. In corrispondenza del terzo pilone Enel2 (200) l’itinerario sale, con discreto impegno, verso est in direzione dell’anticima della Serra Picciola (292), in prossimità delle rocce sommitali impreziosite da varie “clessidre” del Colle1 (309).
(facile) Da questa prima panoramica altura si scende senza particolari difficoltà nella piccola valle (290) alquanto alberata sino a trovare una recinzione che dovrà, in prossimità di un palo a Y rovesciato, in legno, della rete elettrica, essere superata con agilità (3° = 295).
(EE impegnativo) Si è ora vicini alle impegnative formazioni rocciose della Serra Picciola, che verranno affrontate con relativa facilità lungo il versante nord, utilizzando a volte le mani per superarle, verso il valico a quota 350 metri, per poi percorrere agilmente piccole balze sino a incontrare la “recinzione con tabella bianca” (4° = 405), da superare altrettanto con agilità, ormai prossimi al panoramico Colle2 (408).
(a tratti impegnativo) La discesa, sempre su rocce a volte infide, porta ad attraversare, a quota 360, la strada privata “Sica”, nei pressi del primo Anemometro A1 (362), circondato da un campo di ortiche.
Questo punto, ben visibile dalla strada comunale “Patricelle” viene proposta come (facilissima) via di fuga:
si utilizzerà dapprima la strada “Sica” con fondo di cemento, scendendo sino a venti metri prima del cancello metallico giallo, a sinistra sarà visibile (evidenziato con nastri giallo-neri) un piccolo varco nella rete che conduce ad un breve sentiero fra la vegetazione, che a sua volta termina pochi metri oltre il cancello: sarà ora riconoscibile - tra il secondo ed il terzo palo di legno della recinzione – dei due fili spinati, il tratto in basso che reca una giuntura, mimetizzata da uno spago sfilacciato e facilmente apribile: la strada comunale è ora a pochi metri e lì sarà ad attendere una automobile degli amici di Castelluccio.
(facile) L’escursione continua in direzione sud-est ed in piano, seguendo il margine del recinto, sino a trovare un facile superamento del filo spinato (5° = 364) ormai in vista delle rocce, all’ombra di un leccio, del Colle3 (368).
(impegnativo) Il successivo tratto ci vede, dopo un breve pianoro e il superamento di una recinzione (6° = 361), affrontare l’impegnativa e lunga discesa fra pseudo gradoni, rocce e vegetazione spontanea sino alla sterrata che attraversa il Vallone Curcio (275).
A questo punto si inserisce il gruppo B, lì giunto percorrendo (molto facile) a piedi tale sterrata che da quota 320 scende quindi a 275 metri, senza alcuna recinzione da superare.
A tali Soci si dirà di superare in auto la zona della Stazione Ferroviaria di Sicignano degli Alburni, percorrere la SP 36/a dal km 4,400 sino al Km 1,010, svoltare a sinistra alla indicazione “Patricelle” (fiocco bianco-rosso),
percorrere 250 metri, svoltare di nuovo a sinistra (ulteriore fiocco) percorrendo circa 1400 metri - sempre su asfalto - in direzione nord prima, nord-est poi, ed infine parcheggiare le auto nei pressi di un grosso masso su cui è stato segnato “FP” (320).
Da tale bivio si dovrà percorrere a piedi la sterrata (inizialmente fangosa) a destra che,
descrivendo una curva a sinistra, porta al Vallone Curcio (segnato FP su fondo nero) su cui, come descritto, convergeranno gli escursionisti del gruppo A.
(impegnativo) Il successivo tratto della escursione inizia con un falsopiano erboso (270) ad est della sterrata del Vallone Curcio dove è presente una breve traccia di sentiero che viene presto abbandonato per affrontare l’impegnativa salita scegliendo la direzione ove è meno presente la vegetazione, sino ad un piccolo pianoro ove è visibile la piccola roccia, coperta dalla vegetazione spontanea, rappresentante il punto sommitale del Colle4 (405).
(facile) Ora la direzione è verso est con la finalità di toccare il secondo Anemometro, scendendo dapprima di poco sino ad un prato alberato, evitando un doppio filo spinato a livello terreno (evidenziato da fiocchi bianco-rossi e colorato parzialmente in grigio chiaro), poi salendo fra rocce e fili d’erba sino a raggiungere l’A2 (417) e poter scorgere il “Ponte della traversata”.
(medio) Ulteriore piccolo cambio di direzione (sud-est) per percorrere la valle dei lastroni di pietra - somigliante a un anfiteatro - sino al margine del boschetto protetto da recinzione, con piccolo facile passaggio fra tre alberi (7° = 417).
(facile) La successiva salita zigzagante permette di giungere alla sommità della Perniciata a scoprire, al riparo da un albero, il masso posto emergente che ha meritato la marcatura di Colle5 (447), punto che non solo è il più alto della escursione, ma è anche il luogo da dove si vede, per la prima volta, la nostra meta: Castelluccio Cosentino.
(turistico) Con uno sguardo alla confluenza ove il “bianco” si tinge di “nero” il percorso continua, fra la vegetazione non urticante o spinosa verso sud-est in leggera discesa, per poi risalire in un piccolo altopiano erboso e, finalmente, senza sassi, su cui è stato difficile trovare il punto emergente evidenziato infine in un grosso sasso, fra le ginestre, segnato come Colle6 (443).
(medio) Proseguendo, occorrerà percorrere una ulteriore discesa su sassi che porta ad una valle in cui è più evidente il precedente utilizzo agricolo-pastorale del luogo, anche per la presenza di acqua sorgiva ed un lungo muro a secco. In fondo l’immancabile recinzione, ma questa volta dotata di “cancello” facilmente apribile (8° = 378). Il cammino in salita porta infine ai punti sommitali della Spina Tonda e, al margine del boschetto, un grande masso ha strappato la segnatura di Colle7 (421), superando di poco l’altura a nord del pilone dell’alta tensione, a quota 419 metri.
(facile) La direzione ora è data dalla sterrata che passa accanto ad un rumoroso ripetitore della telefonia mobile e scende sino al margine del campo di calcio ove ci attende la nona ed ultima recinzione (9° = 392) dotata di un comodo cancello, oltre il quale sale la Strada Provinciale 89 da attraversare per affrontare l’ultimo sentiero sino al “muraglione” ormai a pochi metri dalle prime case di Castelluccio Cosentino.
(su asfalto) Il successivo arrivo in Piazza don Costantino Cassaneti a quota 437 sancirà il termine dell’avventura, ristorata subito dopo dal desinare insieme agli amici dello storico borgo.
Sitientes venite ad aquas - dicit Dominus - et qui non habetis pretium, venite, et bibite cum laetitia …
Attilio Piegari